sabato 31 gennaio 2009

Il vento della memoria di Fausta Dumana

Il vento della Memoria - di Fausta Dumano


Sabato 31 gennaio Sora Supercinema “Il volo della memoria” una mattinata con gli studenti in occasione della giornata della memoria. Dopo il concorso, il viaggio nei luoghi della memoria , una mattina in compagnia dell’ANPI e del gruppo musicale “Casa del Vento. Il promotore di questo progetto è il giovane consigliere comunale Paolo Ceccano e l’assessore alla cultura e alle politiche giovanili La Pietra. Ogni intervento merita un post a parte per l’importanza delle cose dette. Il sindaco di Sora Cesidio Casinelli pone l’accento sui negazionisti, la mamma degli imbecilli è sempre incinta….L’assessore La Pietra, ricorda le tappe di questo progetto che hanno portato una delegazione di studenti ad Auschwitz. Ringrazia Paolo Ceccano per l’impegno. Un Paolo Ceccano oggi fortemente emozionato che viene incoraggiato dai giovani con un “Bravo Paolo” .Un saluto dal capogruppo di Rifondazione Comunista Ivan Peduzzi, la Regione Lazio ha patrocinato l’iniziativa. Ma a scatenare l’attenzione di giovani è l’intervento di Giovanni Morsillo coordinatore dell’ANPI provinciale. Giovanni spiega che l’antifascismo è una scelta di vita e la memoria non è significativa solo nel ricordo, bisogna impedire che possano accadere nuovamente queste tragedie . E la marchiatura della diversità è ancora forte. Lui Giovanni è nato negli anni 60’ e racconta di essere figlio di un migrante e la discriminazione subita dal padre con il marchio “terrone” . La giovane platea è conquistata , nessuno parla, si gira, deve andare al bagno. Eppure sono quegli studenti che a scuola hanno “l’arteteca” , non riescono a star fermi. Ascoltano mentre hanno ancora vive le immagini del loro viaggio.

Giovanni Morsillo prosegue e pone l’accento sul razzismo moderno nei confronti dei migranti . Con poche parole affronta la tematica a 360 gradi con un linguaggio chiaro e incisivo , che nasce dalle concrete e esperienze che ha con le iniziative nelle scuole come ANPI ed annuncia un appuntamento importante per 16 febbraio nella biblioteca comunale di Sora, la nascita della sezione ANPI di Sora, a cui hanno aderito numerosi giovani. Seguono gli interventi di Aladino Lombardi, segretario regionale ANPI e la testimonianza di n vecchio partigiano, Mario Bottazzi. Interventi di studenti e docenti che hanno partecipato al concorso. Le parole lasciano lo spazio alle immagini, un video realizzato in due parti, la prima un documentario storico che racconta l’orrore con immagini molto forti e dure, immagini che scuotono per la drammaticità di quei corpi distrutti, lacerati .Nella seconda parte ci sono le immagini del viaggio degli studenti nei luoghi della memoria. Dopo le immagini arriva il concerto di “Casa del Vento” , un gruppo impegnato politicamente e socialmente a 360 gradi. Nato nel 1991 con un nome in gaelico “Teach na gaothe” per sottolineare la loro passione per la musica irlandese. Ogni canzone, per l’intensità e le motivazioni per cui è nata, meriterebbe un post singolo, ricostruiscono la memoria della storia partigiana in toscana , la prima è dedicata a Carolina Lombrosa, un’ebrea il cui padre partì con i partigiani . La seconda narra la vicenda della notte di San Severo, in cui il nonno del cantante del gruppo, Luca, morì per rappresaglia .

Il vento caldo della memoria , il gruppo lo sente scorrere nelle vene. Nel gruppo c’è anche un altro nipote della “Notte di San Severo” , il fisarmonicista Sauro Lanzi. Una memoria, una ricerca che nasce dai loro studi individuali, perché la scuola non lascia spazio a queste “memorie da non dimenticare . La scuola non insegna certe cose , solo nel 2000 si è sentita l’esigenza di introdurre la giornata della memoria” Il gruppo ci guida alla scoperta di Val di Chiana,di San Pancrazio, e con le 70 rose ci ricordano che un roseto con 70 targhe per non dimenticare . E ci conducono dai fratelli Cervi alla cascina, che è un museo da visitare. Consegnano alle nuove generazioni il dramma della famiglia Cervi la mamma Genoeffa Coconi muore di crepacuore dopo la morte dei figli.

Ma il gruppo ha un impegno ampio rivolto anche al mondo di oggi, parlano del pianeta che sta morendo , dei diritti civili, delle implicazioni sociali ed umane,di gioia e di amore, perché Hermanos Hermanos invito alla solidarietà tra i lavoratori, mentre si muore di amianto. E il primo maggio è un maggio nella memoria del lavoro. Il gruppo sente l’influenza di De Andrè elo ricorda nel decennale con “la canzone di maggio”. Un gruppo impegnato come “Casa nel vento” non può rimanere indifferente alle guerre contemporanee. “Terra nella terra” è un messaggio di pace e di speranza per il popolo palestinese. E siccome la differenza di culture è un grande valore , in questo clima di intolleranza , mentre a Lucca si vieta persino il Kebab , la band lancia “Scende la sera sulla città” E la platea su le mani in applauso contro ogni razzismo. “Non sarò canna da cannone” un inno alla pace e “la meglio gioventù” contro la mafia. E’ passata la mattinata, il caloroso gruppo degli studenti strappa dei “fuori pacchetto” l’ultimo viaggio. La band saluta invitando i giovani a cambiare la società ad impegnarsi nelle associazioni come Emergency, ANPI, e sulle note dei ragazzi che andarono in montagna chiudono la giornata con Bella Ciao versione rap. I cd della band vanno a ruba , così come il poster del gruppo.

P.S.NELLA CASA DEL VENTO RESISTONO CON NOI:

Luca Lanzi: Voce , chitarra acustica, banjo cori

Sauro Lanzi: Fisarmonica, pianoforte, tastiere, tromba, trombone

Fabrizio Morganti: Batteria e percussioni

Andreas Peterman: Violino,Viola

Riccardo Dell’occhio: Chitarra elettrica

domenica 18 gennaio 2009

Live Casa del Vento Supercinema Sora h 10:00 sabato 31-01-2009 ingresso gratuito.

IL FUOCO E LA NEVE :: CASA DEL VENTO :: BIOGRAFIA & PRESENTAZIONE

A meno di due anni dall’uscita dell’apprezzato album “Il grande niente”, il 18 Aprile 2008 esce il nuovo lavoro della Casa Del Vento, Il Fuoco e la Neve. Si tratta di una raccolta di due CD, una sorta di diario musicale riguardante il percorso della band di Arezzo, formatasi nel lontano 1991 facendo musica irlandese con il nome in gaelico Teach na gaothe (Casa Del Vento) e che negli ultimi 10 anni, dal 1998 al 2008, ha pubblicato, ben 9 cd:

1998 - Senza Bandiera (autoprodotto)

2001 - 900 (a nome “Cisco e la Casa del Vento - Mescal-Universal)

2002 - Pane e rose (Mescal-Sony)

2002 - Genova chiama (EP - Il Manifesto)

2003 - Non in mio nome (EP - Mescal-Sony)

2004 - Al di là degli alberi (Mescal-Sony)

2005 - Sessant’anni di Resistenza (Mescal-Sony)

2006 - Il grande niente (Mescal- Emi)

2008 - Il fuoco e la neve (Mescal-Emi)

Attraverso questo lungo percorso, il gruppo ha raggiunto man mano maggiore maturità artistica alternando folk, ska, rock e narrazione a seconda delle storie da raccontare e delle suggestioni da descrivere, utilizzando con naturalezza strumenti acustici (violini, fisarmoniche, flauti, fiati, batteria e percussioni, mandolino, banjo, charango, bidoni, pianoforte, basso acustico, chitarre acustiche, 12 corde, classiche) ed elettrici / elettronici ( chitarre elettriche, organo, tastiere, campionamenti) e ospitando nei vari lavori un numero impressionante di ospiti che hanno nel tempo dato bellezza e spessore alle canzoni e ai temi che esse volevano esprimere.

Artisti quali Ginevra Di Marco, Cisco Bellotti, Elisa, Enrico “Erriquez” Greppi e Finaz della Bandabardò, Saverio Lanza (Pelù-Antonacci), Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers), Betty Vezzani (Modena City Ramblers), Kaba Cavazzuti (Modena City Ramblers), Massimo Giuntini, Alfred Moore, Marta Agnelli, Giovanna Marini, Banda Osiris, Cristiano Lucarelli (nel video di “Ala sinistra”) e tanti altri meno noti ma sempre importanti.

Il Fuoco e la Neve è una doppia antologia che raccoglie nei due CD due aspetti della stessa anima del gruppo.

- Nel “Fuoco” quello urlante, rabbioso, desideroso di giustizia ed equità, che negli anni ha puntato il dito sui fatti più stridenti dell’attualità italiana e internazionale (diritti dei lavoratori e dei migranti - le continue guerre - l’appiattimento delle coscienze) e che ha guardato a fondo nei meandri della memoria e delle tragedie del periodo della Resistenza. Presenti in questo CD canzoni storiche come “Carne da cannone”, “Novecento”, “Hermanos, Hermanos!” e le più recenti “Ala sinistra”, “La meglio gioventù” e “Il grande niente

- Nella “Neve” quello dolce, tenero e sognante, alla ricerca di una armonia necessaria in un mondo così incerto, con le malinconie, il calore di un incontro, gli amori perduti e l’amore per le nuove vite giunte in questi anni, ma anche le vite spezzate, i viaggi e l’esigenza di “perdersi”. In questo CD vi sono vecchie ballate come “Inishmore”, “Pioggia nera”(nuova versione), “La canzone di Carlo”, “Notte di San Severo” e le più recenti “Il fiore del male”(lettera a Pasolini), “Alla fine della terra”, “L’amore infinito” e “Un giorno”.

Nella raccolta sono presenti anche 6 brani inediti, 3 inseriti nel “Fuoco” e 3 nella “Neve” nonché 2 tracce video, una per ogni CD, visualizzabili al computer: “Ala sinistra” (con Cristiano Lucarelli) e un vecchio video di “Pioggia nera” (con i vecchi componenti della Casa del Vento)

Le 3 canzoni inedite inserite nel “Fuoco” sono:

-“Campi rossi” ispirata al libro “I miei sette figli” di Alcide Cervi, sulla vicenda dei sette fratelli Cervi e che include la voce recitante di Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno degli orfani rimasti soli dopo l’assassinio del padre e di tutti gli altri.

-“La favola della Terra”, una canzone sul pianeta che sta morendo, sugli sconvolgimenti climatici e sul timore che le nuove generazioni non possano mai più vedere un mondo pulito e libero dall’inquinamento.

-“Amore manifesto” un brano dal ritmo spumeggiante che strizza l’occhio agli anni ‘70, contro le ipocrisie e sui diritti degli omosessuali

Le 3 canzoni inedite presenti nella “Neve” sono:

-“Il fuoco e la neve”, canzone che da il titolo al lavoro: una canzone notturna. Una riflessione su chi si è sentito schiacciato dal peso sociale che lo circonda , ma che riesce a trovare la carezza delle cose belle.

- “Nada, la ragazza di Bube”, titolo preso a prestito dall’omonimo e recente libro di Massimo Biagioni. Un libro, e adesso una canzone, sulla vera storia de “La ragazza di Bube” del romanzo di Carlo Cassola da cui fu tratto anche l’omonimo film di Luigi Comencini con Claudia Cardinale. Quella di Nada Giorgi - oggi signora ottantenne - donna del partigiano Ciandri Renato, il Bube di Cassola appunto, accusato ingiustamente di un delitto nel dopoguerra e condannato a 19 anni. Malgrado la lontananza i due coltivano un grande amore sposandosi in carcere e mantenendo un contatto epistolare. Dalla vicenda umana di Nada e Renato traspare la solitudine, la delusione e la disillusione nei confronti della società del dopoguerra nonostante l’impegno di Renato nella Resistenza. Emozionante il recitato della stessa Nada Giorgi nel finale di canzone.

-“Ogni splendido giorno è infine una tenera canzone d’amore nei confronti di un figlio.

La CASA DEL VENTO è formata da:

Luca Lanzi – voce, chitarre acustiche, banjo

Sauro Lanzi – fisarmonica, tromba, flauti, pianoforte, organo, tastiere

Massimiliano Gregorio – basso

Fabrizio Morganti – batteria

Riccardo Dellocchio – chitarra elettrica

Andreas Peterman – violino

www.casablancabazar.it

www.mescal.it

sabato 10 gennaio 2009

Larnaca, isola di Cipro.



All'hotel Sunflower arriviamo alla spicciolata, da paesi diversi ma con
una speranza comune: sbarcare a Gaza.
Spagnoli, greci, inglesi, danesi, statunitensi, australiani, irlandesi,
siamo in tutto una trentina di persone, medici soprattutto, ma anche
giornalisti e attivisti per i diritti umani: è questa la ciurma di assalto
che partirà domani in direzione della prigione israeliana a cielo aperto,
per portare qualche tonnellata di aiuti e medicinali, ma anche un segnale

di solidarietà ad una popolazione civile stremata dai bombardamenti, dalle
stragi e dall'assedio.
Rompere l'assedio e violare il blocco navale, per rompere il muro di
indifferenza e di silenzio che separa con sempre più distanza la nostra
Europa e il massacro di un popolo che scivola nelle nostre sicure case
d'occidente tra una notizia sull'andamento dei saldi invernali e il lancio
della prossima edizione del "Grande fratello".
Le stragi di innocenti e le montagne di cadaveri, non sembrano scuotere
l'ignobile logica dell'equidistanza tra un popolo martoriato e un esercito
d'occupazione, tra chi devasta e stermina un popolo e un popolo che cerca
di resistere.
Non c'è nessun pregiudizio ideologico nella nostra azione, invece di Gaza
potevamo sbarcare a Tel Aviv se Israele fosse interamente occupata
militarmente ed un milione di ebrei costretti a vivere in campi profughi,
rinchiusi in pochi chilometri senza possibilità di entrare ed uscire da
Tel Aviv, con carri armati e cacciabombardieri che colpiscono con sempre
più violenza le loro case, le loro teste e pochi ultraortodossi che
rispondono con il lancio di qualche malandato razzo anticarro.
Ma la verità purtroppo è ben altra, con un popolo palestinese che grida la
propria disperazione e i governi occidentali che continuano a far finta di
non sentire. Sull'ipocrisia dei governanti ci si può adagiare, volgendo lo
sguardo altrove o cambiando canale al momento opportuno.
Ma contro l'ipocrisia ci si può anche ribellare.
La nostra unica arma sarà un barcone, una nave un pò squattrinata che ad
occhio e croce è una via di mezzo tra le attrezzate navi di assalto di
Greenpeace e i barconi degli immigrati che arrivano a Lampedusa.
Il viaggio durerà 22 ore nella migliore delle ipotesi, poi arriveremo al
blocco della marina israeliana, un blocco che viola sfacciatamente le
norme sulla navigazione in acque internazionali e si arroga il diritto di
incarcerare anche il mare.
Abbiamo già comunicato alle autorità il nosro programma di viaggio, la
rotta che seguiremo, il carattere umanitario della missione; alla partenza
la polizia cipriota provvederà a prendere le nostre generalità e
perquisire il mezzo, per verificare che il nostro pericoloso carico è
composto solo di garze, bisturi e medicinali vari.
In caso di diniego da parte della marina militare israeliana, continueremo
la rotta prestabilita, comunicando via radio la nostra determinazione ad
arrivare a Gaza per scaricare gli aiuti e il carattere illegale di
qualsivoglia intervento violento teso a fermarci.
Del resto il serbatoio della nave non contiene sufficiente carburante per
effettuare un eventuale viaggio di ritorno ed anche per questo a Gaza
dobbiamo necessariamente sbarcare.
Il modulo che gli organizzatori della missione, il Freegaza movement, ci
hanno consegnato riporta nell'ultima pagina la dicitura in inglese
"generalità e riferimenti per la consegna degli effetti personali in caso
di morte".
Iaon ride mentre osserva il mio sguardo inorridito alla lettura di questa
e altre domande "inquietanti".
E' un chirurgo greco che ha visto la morte in faccia più volte durante la
dittatura dei colonnelli e oggi ha ancora la forza, malgrado l'età
avanzata, di affievolire con una risata le preoccupazioni di chi ha
trovato dentro di sè la forza di reagire all'indifferenza, ma non alla
paura.
Lui è sicuro che tutto andrà per il verso giusto: arriveremo a Gaza.
Perchè loro possono anche schierare portaerei, incrociatori, corazzate o
cacciatorpedinieri, ma le loro armi non possono fermare il nostro sogno di
libertà, il nostro carico di pace e di solidarietà.

Francesco caruso

giovedì 8 gennaio 2009

PER UN NUOVO SVILUPPO ECOMPATIBILE DELLA PROVINCIA DI FROSINONE - di Marco Maddalena




Il rapporto annuale del “Il Sole 24 ore”, come precedentemente quello di Legambiente confermano una situazione ambientale non positiva per la nostra Provincia, ed è inutile stare a disquisire se Frosinone merita o non merita l’ultimo posto, l’unica certezza è la conferma che la nostra provincia non gode di buona salute.Basta far riferimento al “record” negativo delle PM10, alla tragedia ambientale della Valle del Sacco, alla massiccia presenza di amianto, all’aumento delle patologie legate all’inquinamento. Il responsabile, non è individuabile semplicemente nel presente, ma in un processo storico di danno ambientale strutturale del territorio, perpetuato da una concezione di sviluppo errata, non ecocompatibile e senza futuro.Oggi è necessario studiare un nuovo tipo di sviluppo progettuale e partecipato, che si ponga come obiettivo lo sviluppo dell’Altraeconomia, ecosostenibile, non invasiva e non distruttiva delle risorse naturali.Per concepire tale modello, è centrale il recupero della Valle del Sacco, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche.La Valle del Sacco, necessita di una riqualificazione che non può sostenere l’ipotesi di un aeroporto internazionale. Al contrario, bisogna sostenere e attuare un’azione di bonifica dell’intera area , di recupero dei siti industriali dismessi, di innovazione dei processi della produzione con la conversione di essi in eco distretti industriali. In tale percorso di riqualificazione è fondamentale l’ istituzione di un parco naturale della Valle del Sacco, che valorizzi e preservi le risorse naturali presenti quali ad esempio: il Bosco Faito, i Monti Lepini, la Macchia di Anagni, l’area dell’ex selva di Paliano. Un parco naturale legato allo sviluppo della ricerca universitaria e scientifica, del turismo, della filiera agroalimentare e dell’occupazione sana. Un progetto di risarcimento di un territorio, che potrebbe attingere ai fondi comunitari.La gestione dei rifiuti deve far divenire il rifiuto una risorsa, incentivando processi, anche culturali, utili all’ incremento della raccolta differenziata e del riuso, studiando forme di trasporto del rifiuto ecosostenibili, ad esempio, con l’ utilizzo della rete ferroviaria si può ottenere un notevole abbassamento delle polveri sottili. Ridiscutere una politica di tutela delle risorse idriche, è diventata una necessità, il fallimento della privatizzazione del servizio è palese, per questo bisogna riportare al centro il valore pubblico di tale bene, in tal senso è importante che gli enti locali ,al più presto, si attivino nel rispetto della recente decisione del COVIRI (Comitato per la Vigilanza sull'Uso delle Risorse Idriche) per ripristinare una situazione di normalità.Per raggiungere, gli obbiettivi su indicati è fondamentale l’attuazione di una politica ambientale partecipata, istituendo per espressa delibera del consiglio provinciale un osservatorio ambientale, composto da associazioni e movimenti, che funga da stimolo e da pungolo alle istituzioni. Proposta che il Partito della Rifondazione Comunista ha voluto fortemente nel patto di fine legislatura dell’amministrazione provinciale. Tutti i temi su descritti saranno oggetto di discussione aperta alla cittadinanza, nell’attivo provinciale Ambiente del Partito della Rifondazione Comunista, il prossimo 9 gennaio alle ore 17,30 presso la federazione del PRC.

Marco Maddalena

Responsabile regionale Ambiente e Territorio PRC- Lazio

COMMEMORAZIONE MARTIRIO TRE MARTIRI TOSTANI - 06/01/2009 Frosinone

Per il servizio fotografico della manifestazione vai su www.comune.frosinone.it

Martedì 6 gennaio, alle ore 11 e 45, alla presenza del Sindaco di Frosinone Michele Marini, degli assessori e dei consiglieri del Comune di Frosinone, dell’assessore allo Sport e Turismo del Comune di Ceccano Antonello Ciotoli, dell’assessore alla Formazione del Comune di Fiesole Luisa Moretti, del Prefetto di Frosinone Piero Cesari, dei nipoti di Pierluigi Banchi, di una rappresentanza dell’Ampi e delle rappresentanze di Polizia e Carabinieri si è svolta la commemorazione del martirio dei Tre Giovani Toscani.

Il 6 gennaio 1944 la nostra città assistette, purtroppo, alla fucilazione di tre giovani toscani, ancora minorenni, i cui nomi vennero estratti a sorte tra un gruppo di tredici. Si chiamavano: Pier Luigi Banchi di Fiesole, Luciano Lavacchini di Borgo S. Lorenzo e Giorgio Grassi di Firenze.
Il 6 gennaio 2004, alla presenza dell’unico superstite dei tredici, Angiolino Terinazzi di Firenze, del Prof. Virgilio Reali, Presidente Provinciale dell'Anpi di Frosinone, dei parenti dei ragazzi fucilati, dell' ANPI, delle numerose Autorità, sia delle tre città toscane che della nostra Provincia e Comune, venne inaugurato il Monumento in memoria dei tre giovani toscani e che si trova nella Piazza a loro intitolata.

Il monumento venne realizzato per diversi motivi:

- per esaudire il desiderio di Angiolino Terinazzi e del Prof. Virgilio Reali;

- perché era giusto onorare e ricordare quei tre giovani che pagarono con la vita il semplice desiderio di tornare dai genitori per il Santo Natale;

- perché Frosinone conoscesse a fondo questa drammatica vicenda di cui era stata teatro.

Al termine della cerimonia un picchetto d’onore della Polizia Municipale di Frosinone ha deposto una corona d’alloro davanti al monumento commemorativo.

LA STORIA
I tre giovani, ancora minorenni, insieme ad altre centinaia di ragazzi appartenenti alle classi 1923, 1924 e 1925, il 1° Dicembre del '43, dovettero presentarsi al distretto militare di Firenze per evitare che i propri genitori venissero arrestati, come prevedeva il bando del M.llo Graziani.
Prima di raggiungere Cassino, da Firenze vennero portati ad Aquino. Qui, un gruppo di 13 toscani, una notte, decise di fuggire perchè aveva già capito che tutto ciò che i loro occhi avevano visto non era altro che il biglietto da visita della guerra.

Un camion avrebbe dovuto portarli a Roma con la speranza di poter tornare a casa per le feste di Natale. Scoperti, furono portati nel carcere di Frosinone dove, il 30 dicembre, seppero che l'indomani sarebbero stati processati.

Infatti, il 31 dicembre vennero portati a Ceprano e giudicati dalla Corte Marziale composta da tre ufficiali tedeschi.

Fu il Maggiore Giulio Pellegrini di Camaiore, provincia di Lucca, loro corregionale quindi, a sentenziare che la pena da comminare per il reato di diserzione fosse la “fucilazione”.

Considerata la giovane età dei cosiddetti “traditori” ed il fatto casuale che era il 31 dicembre, il tribunale decise di concedere un atto di clemenza stabilendo di affidare alla sorte la scelta dei tre nomi ai quali sarebbe stata confermata la pena di morte, mentre per i dieci rimasti sarebbe stata fissata una condanna a dieci anni di lavori forzati in Germania, passando anche per le carceri di Paliano.

Raccontava Angiolino Terinazzi: “La notte del 6 gennaio ci svegliarono i rumori di gente che scalpitava. Poi le grida dei nostri amici che io sento ancora oggi. Improvvisamente il silenzio.

Più tardi venne l'uomo delle pulizie con un cornetto in mano e mi disse: .

Questa è la lettera che Pier Luigi Banchi scrisse al suo amico Renzo pochi minuti prima di essere fucilato:

Caro Renzo, stamani ci fucilano, se un giorno potrai tornare a casa vai dalla mia mamma e fargli coraggio, spiegagli il fatto. Saluta tutti i miei amici e fai dire una messa per noi tre. L'avresti mai pensato tu che un giorno qualcuno potesse essere fucilato no. Di ai nostri genitori che siamo scappati perchè gli volevamo bene e che volevo passare il S. Natale insieme a loro. Pregate per me un bacio a tutti.
Frosinone 6-01-1944 Pier Luigi

Il Monumento venne realizzato dal maestro Alberto Spaziani. A marzo del 2004 venne a mancare il prof. Reali, il quale, gravemente malato, riuscì a resistere fino all’inaugurazione del Monumento perché voleva vedere realizzato il suo sogno. Circa un anno fa ci lasciava anche Angiolino Terinazzi, morto serenamente perchè anche per lui il sogno si era realizzato.

Sia il prof. Reali che Angiolino Terinazzi lottarono per molti anni affinchè si realizzasse questo Monumento in onore dei loro cari amici e che per loro era diventata ragione di vita.

Al termine della cerimonia un picchetto d’onore della Polizia Municipale di Frosinone ha posto una corona di alloro davanti al monumento commemorativo.

martedì 6 gennaio 2009

...CURR CURR UAGLIO'

Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia di persone...



Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove sono i Veltroni, con i loro “I care”, come si può tacere o difendere la politica di aggressione israeliana?




La popolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesi tutti, pagano il prezzo dell’incapacità della Comunità Internazionale di far rispettare ad Israele la legalità internazionale e di cessare la sua politicale coloniale.

Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce ed è una minaccia contro la popolazione civile israeliana, azioni illegali, da condannare. Bisogna fermarli.

Ma basta con l’ impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti.

Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi, una occup

azione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione di case, check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo, picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.

Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un contadino palestinese che si abbraccia al suo albero di olivo mentre un buldozzer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il marito taglia il cordone ombeli

cale con un sasso perché soldati israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all’ ospedale, o Um Kamel, cacciata dalla sua casa, acquistata con sacrifici perché fanatici ebrei non sopravissuti all’olocausto ma arrivati da Brooklin, pensando che quella terra e quindi quella casa sia loro per diritto divino, sono entrati di forza e l’hanno occupata perché vogliono costruire in quel quartiere arabo di Gerusalemme un’altra colonia ebraica. Avete mai visto i bambini dei villaggi circostanti Tuwani a sud di Hebron che per andare a scuola devono camminare più di un ora e mezza perché nella strada diretta dal loro villaggio alla scuola si trova un insediamento e i coloni picchiano ed aggrediscono i bambini, oppure i pastori di Tuwani che trovano le loro tanche d’acqua o

le loro pecore avvelenate da fanatici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma perché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400 coloni hanno cacciato migliaia di palestinesi, costringendo a chiudere più di 870 negozi.

Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai villaggi che divide palestinesi da

Palestinesi, che annette territorio fertile e acqua ad Israele, un muro considerato illegale dalla Corte Internazionale di giustizia. Avete visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per questioni di sicureza, negli ultimi 19 mesi sono 283

le persone morte per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali all’estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani del gruppo Phisician for Human rights garantissero per loro. Avete sentito il freddo che penetra nelle ossa nelle notte gelide di Gaza perché non c’è riscaldamento, non c’è luce, o i bambini nati prematuri nell’ospedale di Shifa con i loro corpicini che vogliono vivere e bastano trenta minuti senza elettricità perché muoiano.

Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un morto per dire no, ma anche le proporzioni contano dal 2002 ad oggi per lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone. Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia e migliaia di case ed uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di bambini che non tiravano razzi.

Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere israeliane, voi dirigenti politici avete tutti manifestato indignazione, avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele abbia il diritto di esistere come uno Stato normale, uno stato per i suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle della partizione della Palestina decisa dalla Nazioni Unite del 1947.

Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: Cessate il fuoco, cessate l’assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l’ occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minaccie contro Israele.

Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv, ci rifiutamo di essere nemici, basta con l’occupazione.

Dio mio in che mondo terribile viviamo.

Luisa Morgantini
Vice Presidente del Parlamento Europeo


lunedì 5 gennaio 2009

Commemorazione - ANPI, Associazione Nazionale Partigiani D'Italia - FROSINONE



Si svolgerà martedì 6 gennaio alle ore 12:00 a Frosinone la commemorazione dei tre ragazzi toscani fucilati dai nazifascisti al “Curvone” nel 1944.
La manifestazione è organizzata dal Comune di Frosinone, e vedrà la partecipazione di diverse autorità militari e civili. L’ANPI accoglie l’invito del comune a partecipare e portare il proprio contributo all’importantissima iniziativa, e sarà presente con una cospicua rappresentanza. Tutti gli iscritti ed i simpatizzanti sono tenuti a divulgare al massimo l’informazione ed a fare il possibile per garantire la più ampia presenza alla manifestazione.

Fraterni saluti.

Giovanni Morsillo

Consigliere Nazionale ANPI

sabato 3 gennaio 2009

Mille modi di dire Buon Anno - di Fausta Dumano

Articolo e foto tratti dal blog di aut, si ringrazia la compagna Fausta Dumano.


Aspettando il 2009....31 dicembre 2008, la notte più lunga, la notte dei sogni e dei desideri, la notte delle speranze. Da sola non avendo il dono dell'ubiquità non posso raccontare le numerose iniziative della lunga notte, mentre aspettiamo notzie dal Capodanno femminile alle Scuderie di Palazzo Braschi a Terracina, di quello a sostegno di Radio Onda Rossa, di quello per la Palestina, di quello sex gay targato Muccosissime e di tutti quelli che volete raccontarci, la redattrice di AUT vi guida alla scoperta...... di come i compagni hanno atteso il 2009. Ore 19,00 la lunga notte comincia agli Altipiani di Arcinazzo, presso la struttura "Il Caminetto"un'iniziativa di solidarietà con i rifugiati organizzata dall'assessore provinciale alla cultura Paola Menichetti. L'Unesco ha dichiarato il 2009 l'anno del dialogo interculturale per dare senso a questa dichiarazione di intenti, nonostante il freddo, l'appuntamento è agli Altipiani. All'iniziativa hanno partecipato l sindaco Grazioli, l'Imam El Jaduzi O Mar, Abul dell' Anelf Cisl, Paolo Ceccano, consigliere comunale di Sora del PRC. Una serata speciale, una simpatica torre di babele linguistica , con intrepreti e traduttori in simultanea. 1000 modi di dire buon anno, un anno portatore di dialogo di tolleranza e di rispetto reciproco.

Auguri particolari in un mondo che oscilla sempre tra la pace e la guerra. L'assessore Menichetti per spiegare il senso di quest'iniziativa ha ricordato l'importante gesto di un parroco che nel presepe non ha inserito nella culla Gesù Bambino, perchè i cristiani non sono pronti ad accettarlo, se non tollerano lo straniero. La redattrice di AUT è laica, ma è consapevole che bisogna esprimere solidarietà a diversi parroci per aver inserito nelle loro omelie la tolleranza e la solidarietà, a Don Prospero, della Diocesi di Nostra Signora della Provvidenza a Bologna, costretto a rimuovere dal presepe, per le proteste dei fedeli la riproduzione di una moschea. In questo clima di intolleranza, di difficoltà e di paura nei confronti dell'altro l'iniziativa della Menichetti acquista un valore importante.

L'Imam nel fare gli auguri ha spiegato ai rifugiati che hanno la possibilità di accedere alla moschea di Frosinone. Abdul ha portato il saluto dell'Anelf Cisl. Il consigliere Paolo Ceccano, grazie alla sua giovane età è riuscito a stringere attorno a se molti rifugiati. Interlocutore anche per le "problematiche giovanili". Stasera avrebbero voglia di ballare al ritmo della loro musica , qualcuno intona una canzone . Un abbraccio di corpi, sensazioni ed emozioni. I rifugiati hanno una grande passione per lo sport, il calcio in particolare . Il sindaco di Trevi ha chiesto, scarpe da calcio al presidente del Frosinone Stirpe. Invitiamo tutti i lettori di AUT,tifosi di una squadra ad organizzare una gara di solidarietà per i rifugiati. Auguri di buon anno mangiando mandarini, è di buon auspicio nella notte stellata. Una notte accompagnata da una luna speciale, Paolo mi fa notare che stasera la luna è come il simbolo della mezzaluna, fertile. Leggende, foto, io che sono una giocoliera di natura con le parole, che creo mondi che spariscono all'alba, che spero di essere un'imbianchina per colorare la notte, non trovo le parole giuste per dire grazie all'assessore alla cultura di quest'iniziativa e ai rifugiati per la loro ospitalità, per l'affetto e il calore verso di me, donna, bianca, libera e laica.

La notte è lunga, altri orizzonti da raccontare, Giglio di Veroli, come è tradizione casa di Paolo (Iafrate) e di Sabrina è la "casa aperta" alla moltitudine della solitudine e della diversità per abbattere le barriere architettoniche e i fortilizi mentali. E nella tavola numerosa Sabrina aggiunge tre posti, sono arrivata con Paolo Ceccano e mio figlio. Si aspetta mezzanotte, mangiando, giocando a tombola, al mercante in fiera, si fantastica, ci si scambiano promesse. Marco Cardaci, il montanaro esperto, mi promette che mi aiuta a realizzare lo "stage"di scrittura con le parole della natura nel mitico rifugio. Impegni con Ivan e Rosita all'insegna di "Dalla sfiga alla sfida" . Un augurio collettivo a mezzanotte e qualcosa, con il bicchiere ancora in mano a tutti i compagni e alle compagne speciali che conosco. Il nuovo anno sarà come un libro di 365 pagine bianche pronte per raccontare sensazioni emozioni e passioni. Prime luci del nuovo anno con mio figlio passo al capodanno del "Satyricon", il primo capodanno del caffè lettarario con musica dal vivo e una moltitudine di compagni e compagne, di amici che si muovono al ritmo della musica .

Buon anno a tutti i lettori di AUT sperando di colorarlo con i colori della pace, che sia un anno intenso di lotte per la difesa dei diritti. Del 2008 "annus horribilis", salviamo l'entusiasmo dell'onda, l'elezione di Obama e la vittoria di Vladimira Luxuria all'isola dei famosi che ha permesso di sognare che nel mondo irreale si possano affermare diritti importanti . Anche se nello psicodramma di Liberazione il prossimo "deus ex machina"del giornale di Rifondazione, psichiatra occulto e dell'occulto, ritiene quelli come Luxuria dei malati gravi da guarire. E l'altro redattore di AUT ? Il gallinaccio comunista? Pare che abbia trascorso la lunga notte dll'ultimo dell'anno in uno scambio virtuale con Marco Maddalena, neo responsabile regionale all'ambiente di Rifondazione Comunista, rincorrendo il primo comunicato ufficiale di Marco. Un comunicato ballerino e sgusciante che veniva pubblicato e rettificato, pubblicato e rettificato, pubblicato e rettificato, pubblicato e rett.............BUON ANNO A TUTTI.